Rivelazioni shock in centro riabilitativo bolognese: carabinieri scoprono violenti maltrattamenti su disabili da parte di operatori sanitari.
In un centro socio-riabilitativo residenziale situato nel Bolognese, ciò che doveva essere un luogo di cura e supporto si è rivelato un vero e proprio incubo per i disabili ospiti. Gli abusi, le minacce e le violenze erano all’ordine del giorno, e solo l’intervento tempestivo dei carabinieri ha portato alla luce la terribile realtà.
La scoperta delle violazioni
Tutto ha avuto inizio da una segnalazione telefonica. Una voce anonima ha raccontato di un disabile ripetutamente maltrattato da un’operatrice, che lo schiaffeggiava e lo spingeva con forza su una sedia a rotelle. Questa segnalazione ha spinto i militari dell’Arma a indagare, acquisendo una registrazione video effettuata con un cellulare da una testimone. La denuncia per l’operatore socio sanitario (Oss) era inevitabile. Ma quello che le indagini hanno successivamente rivelato ha sconvolto tutti: non si trattava di un episodio isolato.
L’operazione dei Nas e le atroci verità
Gli uomini del Nas (nucleo antisofisticazioni) hanno approfondito le indagini, utilizzando intercettazioni e riprese video-ambientali all’interno della struttura. E ciò che è venuto alla luce è stato sconcertante. Ben 12 operatori socio sanitari erano coinvolti in “molteplici condotte” lesive nei confronti degli ospiti. Non solo erano responsabili di atti di violenza fisica, come percosse, schiaffi, calci e spintoni, ma anche di abusi psicologici. Questi operatori, infatti, arrivavano a intimidire gli ospiti con minacce spaventose, come fingere chiamate al 118 e minacciare di somministrare “una puntura” o di abbandonarli in una “palestra”.
La conseguenza di queste rivelazioni? Dodici ordinanze di interdizione dall’esercizio della professione per altrettanti operatori socio sanitari, ora indagati per maltrattamenti e lesioni personali.
Questo episodio sottolinea l’importanza della vigilanza e del controllo in strutture destinate alla cura e al supporto di individui vulnerabili. La speranza è che episodi del genere possano essere prevenuti in futuro, garantendo a tutti una vita dignitosa e sicura.